Legge seggiolini antiabbandono: da marzo scattano le sanzioni
La legge sui seggiolini antiabbandono è operativa e dai primi giorni di marzo sono scattate le sanzioni per chi non si adegua alla norma. In cosa consiste e cosa succede ai conducenti che non circolano con il dispositivo antiabbandono? La prima cosa che possiamo consigliare è quella di restare sempre aggiornati sul sito dedicato ai seggiolini antiabbandono, dove trovi approfondimenti e informazioni utili sull’argomento. Per quanto riguarda la norma, invece, qui di seguito troverai le risposte alle domande più comuni e gli accorgimenti da mettere in pratica per evitare il rischio di sanzioni.
Cosa prevede la norma
La norma sui seggiolini antiabbandono prevede multe e sanzioni per chi trasporta in auto bambini al di sotto del quarto anno di età senza aver predisposto il seggiolino del sensore in oggetto. Questo sensore è in grado di rilevare la presenza del bambino sul seggiolino e, quando l’auto viene spenta e il conducente si allontana, di inviare un messaggio di allerta.
Quando questo segnale di allarme viene ignorato il sistema invia messaggi di emergenza ai contatti precedentemente impostati che li avvertono del bambino dimenticato e della posizione dell’automobile. La norma impone l’utilizzo di questi dispositivi che, al tempo stesso, devono rispettare determinati requisiti. Tra questi vi è l’obbligatorietà di dotarsi di sistemi che si attivino automaticamente, senza il bisogno di attivazioni manuali da parte dell’utente. Questo significa che il conducente debba attivare il sensore solo al momento della prima installazione.
Sanzioni e altre informazioni
In assenza di questi requisiti l’agente di Polizia Stradale sottoporrà il conducente a sanzioni pecuniarie che possono ammontare da un minimo di ottanta euro ad un massimo di trecento. Per di più sono previste anche decurtazioni di cinque punti dalla patente e, se nell’arco di due anni dal controllo il conducente fosse recidivo, il conducente potrà essere sottoposto al ritiro della patente. Le sanzioni sono scattate a inizio marzo, quando l’ultima proroga del Decreto Seggiolino ha lasciato il tempo all’utenza di conformarsi alle disposizioni e al Ministero di mettere appunto la piattaforma per l’ottenimento del bonus per l’acquisto.
Come funziona il bonus?
Si tratta di un bonus erogato in modalità “esaurimento scorte” che ammonta a trenta euro per ciascuna famiglia e che si può ottenere in modalità di voucher di spesa o di buono per il rimborso. La domanda per ottenere il bonus deve essere depositata sul portale ministeriale del Bonus Seggiolino e prevede l’accesso tramite le proprie credenziali Spid, che sono richiedibili presso l’Agenzia delle Entrate.
Le credenziali Spid servono per certificare la veridicità delle informazioni depositate e certificare lo stato di famiglia. A tale proposito il Governo ha stanziato un fondo di cinque milioni da destinare alle famiglie interessate dalla norma e che è in corso di erogazione già dal 20 febbraio 2020. Sulla piattaforma dovranno essere pubblicati a breve anche i rivenditori ufficiali e certificati che producono dispositivi antiabbandono a norma. Difatti i genitori possono scegliere tra dispositivi indipendenti ed integrati, il cui funzionamento è pressappoco lo stesso.
Nel primo caso i dispositivi indipendenti sono sensori a forma di tappetino che vanno riposti sotto la seduta del bambino, mentre i dispositivi integrati sono quelli inseriti direttamente dal produttore all’interno del seggiolino. Prima dell’acquisto è importante verificare con attenzione i certificati di omologazione e le caratteristiche di compatibilità con la propria automobile e con il software del proprio smartphone.