La Stressoressia: Cosa è?
Certo l’emancipazione femminile è un’ottima cosa, il cammino verso la reale parità tra uomo e donna in tutti gli ambiti sociali non è ancora completato, c’è ancora molto da fare ma molto è stato fatto. Restano ancora molte differenze, soprattutto rispetto alle opportunità in lavori che tradizionalmente hanno sempre visto gli uomini avvantaggiati e sul piano della parità di trattamento, essendo, in generale, le donne retribuite in misura inferiore agli uomini a parità di mansione. A livello familiare si registra anche un avanzamento, con i giovani che sono maggiormente propensi a dividere i compiti in casa con le loro compagne, ad una collaborazione che tende di più ad un rapporto paritario ma non sempre è così.
Patalogia che colpisce le donne
Sembrano così lontane le battaglie del Movimento Femminista degli anni ‘70 e ‘80 per la conquista dell’emancipazione femminile, per la parità tra i due sessi. Se in quegli anni erano rare le donne ai posti di comando nelle aziende e nella politica, in poco tempo le cose sono cambiate molto. Nilde Iotti era una mosca bianca nella politica, una donna ai vertici istituzionali, Presidente della Camera dei Deputati, oggi molte donne ricoprono incarichi istituzionali di primo piano, Ministre, Sindache, Presidenti di Regione e ai massimi vertici di importanti aziende.
Come abbiamo detto, però, il cammino non è ancora completato, troppo spesso ancora, le donne si trovano impegnate sul lavoro, magari anche con ruoli manageriali, impegnativi, e terminato il lavoro hanno da badare alla casa, ai figli, alle faccende domestiche, accumulando fatica e stress, sempre con poco tempo per se stesse. Le stesse donne, spesso, combattono quotidianamente sul lavoro per dimostrare a tutti e a se stesse di essere all’altezza dei loro compiti e molte volte il loro ruolo lavorativo le porte al totale assorbimento, molte volte tralasciando anche i pasti.
Si butta giù un boccone al volo, un tramezzino o un pezzo di focaccia mentre si continua a lavorare, cosa che fa malissimo e provoca una cattiva digestione, un malassorbimento delle sostanze, dimagrimento eccessivo, uno sbilanciamento nutrizionale che si riflette in un funzionamento anomalo dell’organismo. Se da un lato si ribadisce sempre l’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata, spesso questo non avviene non per mancanza di volontà ma perché le donne in carriera sono talmente prese dalle aspettative notevoli dal loro operato, da non avere il tempo e lo stimolo ad alimentarsi non solo in maniera giusta ma nemmeno sufficiente.
La Stressoressia è entrata solo recentemente nell’interesse medico e le prime valutazioni sono pesanti: le conseguenze dell’alimentazione inadeguata, insufficiente, sbilanciata può avere conseguenze non solo sulla vita attuale ma anche sulla vita futura, specialmente in menopausa, con livelli preoccupanti di osteoporosi dovuta ad anni di alimentazione estremamente scorretta, a quel punto difficile da rimediare. In ogni caso le conseguenze nell’immediato non sono meno pesanti: squilibri ormonali, danni funzionali al fegato, stomaco, reni, intestino sono i più diretti ma la carenza di sostanze, prime tra tutte i sali minerali, e le vitamine, unite all’azione dello stress, provocano aumento del cortisolo, aumento di adrenalina e noradrenalina, quindi calo delle endorfine che agisce sull’aumento della stanchezza, alterazioni del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna e alterazione dell’umore.
Differenza tra stressoressia ed anoressia
Le donne maggiormente colpite dalla Stressoressia sono di età compresa tre 25 e 45 anni, prevalentemente laureate, impegnate sul lavoro soprattutto con ruoli di rilievo e si manifesta con aumento del nervosismo, stress, ansia, stanchezza, alterazione dell’alimentazione e calo di peso. La Stressoressia si differenzia dall’anoressia perché quest’ultima si caratterizza anche dal terrore di prendere peso e l’obiettivo del dimagrimento ossessivo mentre nella Stressoressia non c’è la ricerca del dimagrimento, la donna dimagrisce semplicemente perché troppo assorbita da impegni, tanto da passare in secondo piano l’importanza di alimentarsi.
Chi si rende conto di trovarsi in queste condizioni, farebbe bene a rivolgersi ad un medico e comunque, tra i tanti impegni, trovare il tempo di mettersi un poco tranquilla per un pasto in famiglia, un momento di socialità che fa bene non solo alla donna ma a tutta la famiglia.