Il rapporto tra la famiglia e le strutture di assistenza anziani
Stai cercando una soluzione tra le strutture private per anziani a Rimini? La Casa Protetta “Self” è l’ambiente perfetto per donare ai tuoi affetti più cari un’anzianità serena, controllata e sicura, corredata da un coinvolgimento della famiglia nelle scelte più importanti che interessano il soggetto.
Alla difficoltà associate alla scelta di portare in strutture private per anziani i propri cari, bisogna considerare il rapporto che si instaura tra la famiglia dell’anziano e la struttura stessa. Una valida cartina tornasole per capire e gestire tale rapporto è l’indice di gradimento mostrato dall’ospite per comprendere il suo personale processo di adattamento. Tra le strutture assistenziali per anziani a Rimini, la Casa Protetta “Self” è tra quelle che vantano un indice di soddisfazione e adattamento più alto.
La soddisfazione del “cliente”
Come in ambito aziendale e di marketing, anche le strutture assistenziali per anziani devono cercare di ottenere il massimo punteggio in funzione della soddisfazione del cliente, ovvero dell’ospite. Questa informazione, estrapolabile da più indicatori, è molto utile anche alla famiglia per comprendere meglio il processo di integrazione dell’anziano all’interno della struttura.
- Soddisfazione della residenza: interessa gli aspetti sociali e fisici legati all’ambiente in cui la persona si trova a vivere la propria quotidianità. Una camera indipendente, uno spazio riservato, un bagno proprio o in condivisione, le attività svolte, la qualità del cibo, sono considerazioni importanti da valutare per misurare la soddisfazione del soggetto e accelerare il suo processo di adattamento all’interno della struttura.
- Relazioni sociali: all’interno di una residenza per anziani, le relazioni sociali e i rapporti con gli altri rivestono grande rilevanza. Non bisogna commettere l’errore (grave) di pensare che una persona anziana abbia terminato il tempo dei rapporti sociali e che questi non siano più “produttivi”. Al contrario, va tenuto conto di come le sensazioni di solitudine e abbandono possano rappresentare una paura per il soggetto nel pieno della terza o della quarta età. Interagire con gli altri ospiti, partecipare alle attività proposte dal personale della casa di riposo, essere coinvolto e informato sulle terapie e sui bisogni, avere dialogo con gli operatori e gli assistenti, sono tutte cose che semplificano l’integrazione dell’anziano e dimostrano il suo indice di gradimento.
- Autonomia: una persona autosufficiente vorrebbe essere totalmente autonoma come a casa propria. Il senso di autonomia si collega parzialmente a quello di libertà. Poter passeggiare in giardino, scegliere se prendere un thè oppure no, essere libero di andare a riposare senza che gli sia imposto, sono situazioni che dimostrano un controllo di sé stesso.
- Coinvolgimento: un ospite autosufficiente e nel pieno delle facoltà fisiche e mentali, potrebbe essere una risorsa per la struttura assistenziale per anziani. Mettersi al servizio degli altri, avere qualche compito da svolgere ogni giorno, fornire un aiuto magari organizzando un’attività è certamente un aspetto che contribuisce ad aumentare l’autostima.
L’importanza della famiglia
Se una delle più grandi paure degli anziani è sentirsi inutili e abbandonati, risulta ancor più predominante l’importanza della famiglia e il ruolo che questa svolge.
E’ fondamentale che le persone care facciano percepire all’anziano il loro interesse e lo coinvolgano nelle scelte. Il rapporto tra famigliari e struttura dipende spesso dall’opinione del soggetto coinvolto: se questo è felice, integrato e in grado di sentirsi partecipe alla vita in casa di riposo, ecco che anche l’interazione tra le parti sarà favorita più facilmente e in ottica distensiva.
In caso contrario, se i rapporti sono complicati o non propriamente idilliaci, spesso è perché l’ospite si sente “ancora troppo ospite”, ossia fatica a integrarsi e non si trova a proprio agio nell’ambiente in cui vive la propria quotidianità.
Non bisogna dimenticare che il compito principale delle strutture per assistenza anziani è quello di migliorare la qualità della quotidianità nella persona.
Come costruire il rapporto con la struttura privata per anziani
Il rapporto tra famiglia, anziano e struttura residenziale deve fondarsi sulla fiducia reciproca.
Alla famiglia del soggetto coinvolto spetta il compito di informare il personale in merito alla vita del proprio caro, in modo che queste informazioni possano migliorare la conoscenza da parte degli operatori che si prenderanno cura del soggetto. Con tale premessa, la struttura di assistenza anziani terrà informata la famiglia relativamente alle condizioni mediche e sociali dell’ospite.
Così si crea un dialogo costante che sfocia in un rapporto piacevole e costruttivo che favorisce il soggetto ospite presso la residenza. Anche quando la famiglia tende ad “abbandonare” la persona, intendendo il ricovero come un asettico “parcheggio”, gli operatori socio sanitari e i dirigenti della struttura hanno il dovere di provare a coinvolgere ulteriormente i famigliari, provando a mantenere con loro un filo diretto.
Così facendo il distacco è più soft e si creeranno le giuste premesse per un migliore inserimento della persona all’interno del nuovo ambiente.
Uno dei cardini principali su cui è imperniata l’attività di “Self” è proprio la ricerca costante del dialogo con le famiglie dei cari ospiti e proprio tale aspetto concorre a rendere questa residenza una tra le migliori strutture assistenziali di Rimini.